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Goma (Congo), 21 mag. (LaPresse/AP) - Secondo giorno di scontri tra ribelli M23 ed esercito del Congo, vicino alla città di Goma, nell'est del Paese africano. Nei combattimenti fino a ora sono morte 19 persone. Un portavoce dell'esercito nazionale, il colonnello Olivier Hamuli, spiega che le violenze sono riprese questa mattina nel villaggio di Mutaho, a 10 chilometri a nordest di Goma, dopo che i ribelli hanno provato a riprendere le posizioni conquistate ieri dai soldati. Nel tentativo di circondare i membri dell'M23, il portavoce spiega che i militari hanno aperto un secondo fronte a Kanyaruchinya, a 10 chilometri a nord di Goma. I ribelli avevano preso il controllo della città strategica lo scorso novembre, ma dieci giorni dopo l'avevano lasciata, a causa delle forti pressioni internazionali. A complicare il conflitto c'è il sospetto che i combattenti siano finanziati dal vicino Ruanda, accusato di aver inviato battaglioni oltre confine per aiutare l'M23.
"L'M23 e coloro che lo sostengono nella regione hanno dato il via a questo attacco di proposito per ritardare la pace", ha commentato il portavoce del governo, Lambert Mende, parlando alla televisione nazionale. "Il bilancio delle vittime degli scontri provocati dai ribelli dell'M23, aiutati dalle loro controparti delle nazioni vicine - ha aggiunto - è di 15 morti, 21 feriti e sei catturati nei ranghi dell'M23" e di "quattro morti e sei feriti" tra le fila dell'esercito. Per provare a respingere i ribelli, i soldati hanno usato armi pesanti, tra cui anche elicotteri da combattimento, con cui ieri hanno bombardato le postazioni del gruppo. Dopo alcune ore, i membri dell'M23 sono stati costretti alla ritirata dalle postazioni a Mutaho. E oggi, all'alba, hanno provato a riprendere la città. Ma la versione dei ribelli è diversa. "Da questa mattina - ha spiegato via telefono Bertrand Bisimwa, presidente del movimento M23 - ci hanno nuovamente bombardato. Anche a Kanyaruchinya. Per ora non stiamo rispondendo, ma non riusciremo ad aspettare a lungo".
La rivolta di M23 è iniziata ad aprile 2012, dopo che centinaia di soldati hanno disertato dall'esercito congolese. I militari erano ex combattenti di un gruppo ormai sciolto che aveva accettato di deporre le armi in seguito a un accordo siglato il 23 marzo 2009 che li integrava nell'esercito. Secondo gli esperti la vera ragione della rivolta è il controllo delle ricchezze minerarie nell'est del Paese.
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